Come si legge una busta paga?

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Sono Luisa Pierro, laureata in giurisprudenza. Esercito la professione di consulente del lavoro e sono un docente del master di Gestione delle Risorse Umane di  Esedra Formazione.

Oggi vi parlo di come si legge una busta paga.

Comunemente, quando si guarda una busta paga l'occhio inevitabilmente cade su quella casellina in basso a destra, ovvero il netto in busta. Ebbene la busta paga contiene tantissime altre informazioni.

In primis capiamo che cos'è la busta paga e a cosa serve. La busta paga è un documento contabile che contiene le diverse componenti del rapporto di lavoro. La legge non definisce un modello standard di busta paga e questo permette all'azienda di strutturarlo come meglio crede.

Tuttavia vi sono degli elementi essenziali, ovvero: i dati che compongono alla retribuzione; i dati del datore di lavoro; i dati del lavoratore e le trattenute effettuate.

I dati riportati in busta paga non riguardano solo il rapporto lavoratore e datore di lavoro, ma riguardano anche i rapporti con il fisco e con la previdenza. Difatti nella busta paga sono riportati, oltre al trattamento di fine rapporto, le ferie e permessi cui si ha diritto, i progressivi fiscali che previdenziali.

La busta paga, inoltre, è uno dei documenti richiesti dalle banche e dagli istituti finanziari per la concessione di un mutuo o un finanziamento.

Ma adesso analizziamo concretamente la busta paga


Idealmente si compone di tre parti: la parte alta; il corpo e la parte bassa.

La parte alta riporta i dati del datore di lavoro, ovvero: ha ragione sociale; la partita iva; il codice fiscale; la sede dell'unità aziendale; la matricola INPS e la posizione assicurativa territoriale ai fini INAIL. I dati del lavoratore: cognome; nome; data di nascita; codice fiscale; contratto collettivo applicato; data di assunzione ed inquadramento.

Il corpo contiene le parti che compongono la retribuzione: una parte fissa ed una parte variabile. Nella parte fissa abbiamo paga base o minimo tabellare, scatti di anzianità, superminimo, indennità di contingenza e elemento distinto della retribuzione. Nella parte variabile: retribuzione ordinaria, premi, straordinari, ferie, permessi, malattie, maternità, cassa integrazione, indennità previste dal contratto collettivo ed assegni per il nucleo familiare. Nella parte bassa, o nella parte finale, sono riportati i dati previdenziali, i dati fiscali, il trattamento di fine rapporto e lo stipendio netto.

Ma andiamo per gradi.

I dati previdenziali: l'imponibile previdenziale è l'importo della retribuzione su cui si versano i contributi, ovvero quei contributi utili ai fini della pensione, della maternità, della malattia, della cassa integrazione.

I contributi in una parte sono a carico dell'azienda ed una parte sono a carico del lavoratore: i contributi a carico del lavoratore sono trattenuti in busta.

Dati fiscali: l'imponibile fiscale è dato dall'imponibile previdenziale al netto dei contributi a carico del dipendente.

Sull'imponibile fiscale si calcola l'IRPEF, ovvero l'imposta lorda progressiva sul reddito. L'imposta lorda meno le detrazioni per lavoro dipendente, familiari a carico e figli, a carico da luogo all'imposta netta.

Dunque, per schematizzare quanto vi ho appena detto, possiamo dire che:

  • La retribuzione lorda meno contributi previdenziali a carico del dipendente, che normalmente sono pari al 9,19%, da luogo all'imponibile fiscale.
  • L'imponibile fiscale meno le trattenute IRPEF al netto delle detrazioni, ci dà il salario netto dalle trattenute, più gli assegni per il nucleo familiare, ecco che arriviamo al cosiddetto netto in busta!>>
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